scrittura

Ferite/Wounded/Blesses – il diario #2



Le ragazze sono così.
Sette novembre, duemilatredici. Presidenza del Consiglio, Roma. Tra qualche giorno si parte: Ferite a morte ha preso il largo. Si va a Washington, a New York (all’ONU), a Bruxelles e a Londra. Solo un anno fa, il 24 novembre 2012, si debuttava al Teatro Biondo a Palermo: “Ma ci verrà la gente a teatro?”; si chiedeva Serena.
Le ragazze sono così: fan fatica a crederci. Invece, è venuta, è venuta eccome la gente. A Palermo, poi a Bologna e a Genova. E quando pensavamo fosse finita lì, è venuta a Torino, a Roma, a Firenze (2 volte), a Bari, a Milano, a Verona, a Marsala e in molti altri posti.
Le ragazze sono così.
Oggi siamo con il Ministro Emma Bonino, prima lettrice dei testi di Ferite a morte ancora in bozze, a presentare il tour internazionale. “Io considero questo progetto una eccellenza italiana – dice affettuosa il ministro – l’eccellenza di parlar chiaro, l’eccellenza del farsi venire un’idea”.
Serena fruga nella borsa: ne esce una collanina. La tiene lì, nascosta. Il Ministro finisce il suo discorso, la parola passa ad altri, Serena allunga di nascosta la collanina a Emma. “L’ho fatta io”, perline di vetro che la ragazza della tv ricicla tra vecchi mercat e infila la sera per rilassarsi. Emma, la ragazza che fa andare fiere noi ragazze, la indossa al collo. Caso vuole, che sia verde e verdina come verdina la sua giacca.
Le ragazze sono così: rimangono ragazze.
Tra poco si parte: Washington (19 novembre), New York (25 novembre), Bruxelles (28 novembre), Londra (3 dicembre).

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